Nel corso del 2024, per tre volte la Banca Centrale Europea (BCE) ha optato per un abbassamento dei tassi di interesse, influenzando in modo importante l'economia con importanti ricadute su famiglie e imprese. E per quando riguarda il settore immobiliare?
Certamente uno dei settori trainanti dell'economia, il settore immobiliare è uno dei magggiori beneficiari di una politica monetaria ove gradualmente venga alleggerito il costo del credito - cioè dove vengano diminuiti i tassi di interesse. L'obiettivo di questa strategia è infatti di stimolare la crescita economica e supportare gi investimenti e la ripresa dei consimi in generale e del mercato immobiliare in particolare.
Parlando più in concreto tale riduzione ha effetti diretti sul costo dei mutui, in particolare quelli a tasso variabile che, a differenza di quelli a tasso fisso, hanno rate che variano nel tempo in base all’andamento di un indice di riferimento - solitamente l’Euribor - e a uno spread, un margine fisso, tasso aggiuntivo applicato dalle banche.
L’andamento dell’Euribor è collegato ai tassi interbancari che subiscono gli effetti delle decisioni della BC. Quando l’Euribor scende, come sta avvenendo, scende anche l’importo della rata mensile del mutuo. Al contrario, quando l’Euribor sale, le rate aumentano.
Quando la BCE decide di ridurre i tassi di interesse, come accaduto nel 2024, l’Euribor tende a scendere o a rimanere stabile a livelli molto bassi, abbassando così il costo dei mutui a tasso variabile.
Chi ha un mutuo a tasso variabile avrà quindi una maggiore disponibilità di liquidità. Chi sta pensando di accendere un nuovo mutuo può essere attratto dai tassi maggiormente vantaggiosi, soprattutto se si tratta di prima casa.
Il periodo è quindi favorevole per l'acqisto di una nuova casa?
Si potrebbe pensare che si sia concretizzato un momento che potremmo definire “favorevole” per chi sta valutando l'acquisto di una casa, con i mutui a tasso fisso e variabile diventati più accessibili, le rate che potrebbero essere sensibilmente più basse e un maggiore potere di acquisto da parte degli compratori.
Tuttavia, è importante considerare che i mutui a tasso variabile rimangono per definizione legati alla volatilità del mercato finanziario e alle future decisioni della BCE. Se l'inflazione dovesse riprendere a salire, la Banca Centrale potrebbe essere costretta a invertire nuovamente la rotta, aumentando i tassi per contenere l'aumento dei prezzi. Questo potrebbe portare inevitabilmente a un innalzamento della rata.
E' inoltre importante valutare con attenzione ciò che si sta acquistando, magari con l'aiuto di una consulenza specializzata, per valutare con attenzione che il prezzo sia giusto per il valore dell'immobile e non sia "spinto" dal periodo di mercato favorevole. Succede infatti molto spesso che l'aumento della domanda porti – abbastanza velocemente! - a un aumento dei prezzi soprattutto nelle aree più ambite come grandi città e centri turistici.
Prospettive future e impatto sul settore immobiliare
Come già detto, quello immobiliare è senza dubbio uno dei settori che beneficia maggiormente della riduzione dei tassi: il credito più accessibile favorisce gli acquisti e gli investimenti immobiliari sia residenziali sia commerciali. Bisogna però essere tempestivi… perché la "bolla speculativa" è dietro l'angolo!
Pensi di avere una buona tolleranza al rischio e stai pensando di approfittare di questo particolare momento di mercato?
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